La fissità delle fotografie e il lavorio della mente sono stati utili a imprimere sulla retina le immagini necessarie alle tracce di scaletta e da questa, in precise fasi successive, prima la stesura manoscritta su carta e poi la redazione digitale sullo schermo del computer della quale si presenta qui sotto un estratto.
[da Dialogo degli alberi]
[…] Comunque fosse il vecchio era adesso sulla via del ritorno la quale passava d’abitudine dal lungo viale alberato per anni vanto verde, con la folta pineta lungo il fiume, della sua città. Un tempo ma non ora visto che entrambi erano in pessime condizioni. Anzi, proprio il viale che apparentemente era sembrato essere il più sano dei due nelle ultime settimane aveva patito un deciso e vistoso tracollo, tanto da richiedere il taglio urgente di gran parte dei suoi alberi. […] Tuttavia lo strazio di ciò che osservava doveva essere assai superiore alle sue forze se poco dopo, malgrado un paio di tuoni più vicini e il chiacchierio delle poche persone presenti, si addormentava. Tanto placidamente e profondamente quanto all’improvviso era subito udibile lo strano dialogo fra due alberi. Per la precisione tra una delle due coppie di antichi tigli sopravvissute all’indifferibile e devastante taglio.
«Finalmente, adesso che è tutto finito,» esordiva il tiglio più tozzo dal limitare della grande strada trafficata attorno all’ampia rotatoria davanti a uno dei ponti cittadini «possiamo parlare fra noi».
«Sì, ora che siamo rimasti in pochi,» proseguiva l’altro tiglio più slanciato e prossimo al viale alberato «penso valga davvero la pena farlo».
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